Quando si parla di vene varicose, di safene ammalate e di ulcere venose si ha la sensazione che a volte i propri interlocutori descrivano patologie cosiddette “minori”.
L’Insufficienza Venosa Cronica rappresenta ad oggi una delle principali voci di spesa per i servizi sanitari nazionali dei Paesi europei e nordamericani.
La sindrome varicosa affligge il 35% della popolazione adulta, in particolare le donne sopra i 50 anni di età (40% della popolazione)
La prevenzione, il corretto trattamento dalla patologia e la gestione delle complicanze sono la premessa indispensabile per limitare l'impatto su una popolazione sempre più longeva in termini economici e sociali.
È stato constatato scientificamente che lo sviluppo di tale patologia ha radici genetiche ma è altrettanto indubbio che alcuni comportamenti possono portare ad un rapido peggioramento di tale patologia come ad esempio l’essere in sovrappeso, condurre una vita sedentaria, avere vizi come il fumo e alcool, il sesso ed eventuali pregresse gravidanze.
Lo sviluppo della Malattia Venosa Cronica procede per gradi: dalla presenza di vene reticolari e teleangectasie (i cosiddetti capillari) si può passare in un tempo variabile a notare vere e proprie varici di coscia e di gamba. Queste ultime sono spesso associate ad una condizione patologica della Vena Grande Safena e/o della Vena Piccola Safena, fino a quadri patologici più complessi con lesioni ulcerose a livello della parte distale della gamba.
Ritardare il peggioramento della patologia è possibile fino ad un certo punto: l’utilizzo di presidi come calze elastiche, assumere farmaci specifici e adottare un corretto stile di vita è sicuramente d’aiuto ma, non essendo possibile bloccare la patologia in se stessa, la visita specialistica vascolare e l’ecocolordoppler sono essenziali per un corretto l’inquadramento diagnostico e terapeutico.
Per le vene reticolari e le teleangectasie (capillari) esistono tecniche di scleroterapia e di laserterapia molto efficaci e risolutive; mentre per la malattia varicosa avanzata con compromissione della Vena Grande Safena e/o della Vena Piccola Safena l’Equipe di Chirurgia Flebologica Avanzata di Life Clinic, diretta dal Dr. Pecis Claudio, adotta l’innovativa tecnica di occlusione mediante procedura endovascolare con Cianoacrilato (colla). Tale procedura consiste nell’iniettare il cianoacrilato nella vena ammalata ottenendone l’occlusione e il conseguente riassorbimento in quanto non più funzionale alla circolazione.
Questa tecnica, denominata PBA, è stata standardizzata dalla nostra Equipe Chirurgica da circa 6 anni, appena dopo l’autorizzazione da parte della FDA (Food and Drug Administration negli Stati Uniti) all’uso in Flebologia dei Cianoacrilati, e ha permesso il trattamento con successo di oltre 2000 pazienti.
La procedura è Pain Less (Senza Dolore): richiede solamente un piccolo pomfo di anestesia locale, è senza incisioni chirurgiche, senza punti di sutura e mediante l’applicazione di una calza elastica si ha la ripresa immediata delle attività quotidiane con un buon risultato estetico complessivo.
Questa tecnica all’avanguardia ha permesso sia ai Chirurghi che ai pazienti di guardare alla problematica varicosa con maggior fiducia nei risultati essendo altresì una tecnica ripetibile per alcune varici residue e priva da particolari rischi sia intra che post operatori.